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Santa Maria della Valle sorge poco sopra Monte Carasso, dalla parte opposta del fiume Ticino, in linea d’aria, rispetto alla chiesa di Santa Maria delle Grazie di Bellinzona. La si raggiunge prendendo la stradina (praticabile in auto) che sale a lato del torrente Sementina, che segna il confine fra il villaggio di Sementina e quello di Monte Carasso. A piedi si tratta di 5 minuti, a partire dalla via cantonale, godendo anche della vista dei “fortini della fame” una fortificazione risalente alla metà del 1800, in parte visitabile. La chiesa è stata costruita proprio nell’alveo del torrente Sementina nel punto in cui esso sfocia nel fondovalle prima di immettersi nel Ticino. Il fatto che la chiesetta, sorta in mezzo ad un fiume in grado di produrre piene improvvise, non venne mai distrutta dalle acque rappresenta già di per sé un miracolo. Quello a cui si rifà il Santuario, secondo la tradizione, vuole invece che una povera donna del luogo, in un anno di miseria, il 1514, si fosse recata con i figli – un bambino e una bambina – in questo fondovalle per raccogliere qualcosa da mettere in tavola. Sorpresi da una piena improvvisa del fiume, la donna e i bimbi stavano per annegare quando apparve loro la Madonna che li trasse in salvo su un macigno al centro del torrente. In ricordo del miracolo venne costruita in quel punto una cappelletta, con un affresco ancora esistente che rappresenta la Santa Casa di Nazaret trasferita a Loreto, sopra il tetto della quale compare la Vergine con il Bambino.

Nel 1583 Carlo Borromeo, saputo del miracolo, si recò sul luogo, sollecitando come sempre la costruzione di una chiesa, che venne prontamente edificata. Nel coro della attuale chiesa è stato inglobato il masso su cui si narra che apparve la Vergine, con tutta la cappella originaria.

Nel corso dei secoli successivi attorno al Santuario, che per la posizione fungeva quasi da diga, il fiume, pur senza mai distruggerlo, ac-cumulò grandi quantità di detriti, che vennero al-lontanati all’inizio del Novecento, quando attorno vi venne co-struito anche un muraglione di protezione.

La chiesa ha assunto da allora vari nomi. Oltre che “Santa Maria di Valle” e “Madonna di Loreto” la chiesa viene detta infatti anche “Madonna degli emigranti” e “Madonna delle galline”.

Il nome di “Madonna degli emigranti” le viene dal fatto che qui venivano a pregare, chiedendo protezione, i poveri abitanti dei paesi vicini, costretti dalla miseria a partire in cerca di fortuna.

L’ altro nome è un poco dissacrante ma legato alla tradizione: “Madonna delle galline” perché, in occasione di alcune feste dedicate alla Madonna, il Santuario era meta di scampagnate che portavano grandi folle in questo luogo. Dopo la Messa era d’obbligo il picnic. Ed erano molte, pare, le galline che allora finivano arrosto su fuochi da campo, da cui il nome popolare della chiesa.

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